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Energia Nucleare, un’opportunità anche per le relazioni internazionali

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nucleare francia flamanville

Aprile è stato un mese intenso, forse anche storico, per l’energia: il Presidente degli Stati Uniti Obama ha infatti concluso un accordo con il suo omologo russo Medvedev per una drastica riduzione (del 30%, in base agli accordi presi) dell’arsenale nucleare bellico delle due nazioni.

Uno sviluppo in grado di creare un clima internazionale più disteso e sicuro, ma anche proficuo dal punto di vista energetico: di recente Obama ha stabilito la costruzione di almeno un nuovo impianto nucleare nello Stato della Georgia, ribadendo che “il nucleare è la più grande forma di energia libera da emissioni di anidride carbonica, e questa singola centrale ne abbatterà una quantità equivalente alle emissioni di 3,5 milioni di automobili, ogni anno”. 16 milioni di tonnellate di CO2.

E non è tutto: l’accordo Usa – Russia prevede anche l’impegno reciproco di recuperare, ognuno dei due Paesi, 34 tonnellate di plutonio (pari a 17mila testate nucleari) che può essere riutilizzato per uso civile, come del resto anche l’uranio arricchito. Lo ha sostenuto di recente anche Fulvio Conti: “il nucleare bellico può essere riciclato per uso civile, non il contrario”. E’ un fatto che il 50% dell’energia nucleare americana deriva da plutonio bellico riciclato e acquistato proprio dalla Russia.

Gli accordi intergovernativi e la partnership Enel-Edf hanno aperto le porte ai reattori Epr (Europeo ad Acqua Pressurizzata) di terza generazione avanzata, che raccolgono tutti i pregi delle precedenti generazioni e ne migliorano notevolmente l’efficienza (nello sfruttamento dell’uranio o dell’uranio-plutonio). L’Italia si avvia dunque verso l’adozione di una tecnologia sicura sia dal punto di vista interno (mediante 4 distinti sistemi di raffreddamento ad acqua del nocciolo, cui si aggiungono le varie strutture di contenimento, in metallo e cemento armato), ma anche dal punto di vista esterno (la struttura delle centrali è progettata per resistere alla collisione di aereo) e geologico (sono in grado di resistere anche ad un eventuale terremoto). Per non parlare della longevità: gli Epr scelti dall’Italia avranno una vita media di circa 60 anni.

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