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La ricerca del futuro

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Un paio di settimane fa, esattamente il 10 gennaio, la vicepresidente della Regione Toscana, Stella Targetti, ha visitato i centri della ricerca Enel di Pisa e Livorno.

Una visita tutt’altro che casuale, visto che Targetti è anche responsabile delle politiche regionali in materia di alta formazione universitaria, rapporti tra atenei e centri di ricerca, promozione della ricerca scientifica e coordinamento dell’attività di ricerca nei vari settori.

La prima tappa è stata quella di Pisa, dove c’è la sede centrale di tutte le attività di ricerca del Gruppo. Lì, accolta da Sauro Pasini, responsabile Area tecnica ricerca Enel, Targetti ha potuto visitare i laboratori chimici, la sala monitoraggio del Parco di generazione e il TOB (Triangle-based – Omni-purpose Building,  un innovativo sistema di generazione elettrica per utenze isolate, capace di aprire nuove prospettive per la diffusione dell’energia nelle aree più remote del pianeta). Guarda il video.

Percorsi pochi chilometri, il gruppo ha poi raggiunto l’Area sperimentale di Livorno, dove alla Targetti sono stati illustrati i progetti su scala ridotta che riguardano le energie rinnovabili, come gli innovativi impianti a biomassa e geotermici, oltre a quelli relativi ai cantieri di ZAP (Zero Accident Project) e alla cybersecurity per la sicurezza sui luoghi di lavoro e dei sistemi informatici.

Ma l’eccellenza di Enel nella ricerca scientifica non è certo limitata al polo toscano.
La rete di centri, laboratori e aree sperimentali dell’azienda è una realtà diffusa su tutto il territorio nazionale che si avvale di oltre 200 ricercatori ad alto livello di specializzazione.

Anzi, quello di Enel è considerato uno dei maggiori centri di ricerca sull’energia in Europa in termini di strutture e dotazioni. Un centro che opera come un vero e proprio network, partecipando a importanti programmi europei per la mobilità dei ricercatori e collaborando con i principali enti e istituti di ricerca, con numerose Università oltre che con prestigiosi istituti esteri, come ad esempio il MassachussettsInsitute of Technology (MIT).

E a proposito di ricerca e di università vale la pena ricordare che su richiesta di numerosi atenei italiani, il bando di “Energie per la ricerca” è stato prorogato fino al 31 gennaio 2013.

Ricordo che si tratta di un’iniziativa della Fondazione Centro Studi Enel, in collaborazione con la Fondazione della Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui), che prevede l’assegnazione di 20 borse di studio, del valore di 15mila euro ciascuna, su tematiche legate ai settori delle rinnovabili, dell’impatto economico della produzione energetica e della responsabilità sociale d’impresa.

Enel è infatti convinta che per l’industria energetica del futuro sia indispensabile promuovere la crescita di nuovi saperi e nuove conoscenze nel campo dell’innovazione scientifica e dello sviluppo sostenibile. Ed è proprio in quest’ottica che ha dato vita a Energie per la ricerca.

Un’ulteriore dimostrazione, se ancora ce ne fosse bisogno, che in Italia c’è ancora chi crede nella ricerca come motore principale dello sviluppo non solo scientifico, ma anche economico, e che su questo è disposto a investire energie, tempo e denaro. E si chiama Gruppo Enel.

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