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Apple brevetta iTime: iPod da polso o iWatch?

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Il disegni del brevetto dello smartwatch di Apple girano in rete. Ma qualcosa non torna. E intanto Big G è già sul mercato con LG G Watch e Samsung Gear Live

Si chiama iTime ed è il nome che Apple ha dato al suo ultimo brevetto di iWatch. Il leak, con tanto di bozze tecniche dell’orologio smart, è uscito in rete nel giorno in cui Tim Cook ha presentato i dati del secondo trimestre 2014 AAPL con utili netti in crescita del 12,3% (6,99 miliardi in più del 2013) grazie al traino di vendite da record per gli iPhone 5S e 5C soprattutto nel mercato dei BRIC.

AAPL:NASDAQ

L’iPhone da polso di Apple (o per lo meno i rumors sui bozzetti del prototipo) arriva a un mese dal lancio di LG G Watch e Samsung Gear Live, basati sulla piattaforma Android Wear, presentati al Google I/O 2014 di San Francisco e precede – probabilmente di poco – l’uscita di Motorola Moto 360, che dovrebbe essere svelato durante l’estate ed è il terzo modello di smart watch prodotto usando il sistema operativo sviluppato da Google per il mercato dei cosiddetti wearable. In sostanza Cupertino è in ritardo quasi di un anno su Big G e le voci della commercializzazione dell’iTime sono discordanti: c’è chi parla di ottobre, chi di novembre chi addirittura del 2015. Ma l’attesa a questo punto cresce e molti pensano (sperano) che Tim Cook e soci si siano presi il loro tempo per presentare uno smartwatch all’altezza della tradizione di Cupertino, capace di sbaragliare la concorrenza e degno di inserirsi nella tradizione delle “One more thnig …”.

Com’è fatto l’iTime di Apple? Dai bozzetti che girano in rete, il brevetto 8,787,006 sembra un po’ vecchiotto. E in effetti la presentazione del prototipo risale al 2011 mentre di questi giorni è solo l’approvazione da parte del US Patent & Trademark Office. Più che il vero e proprio smartwatch di Apple, l’iTime appare come un cugino di quello che dovrà essere l’iWatch tanto atteso. I disegni tecnici fanno pensare non tanto a un iPhone da polso quanto piuttosto un iPod Nano con cinturino multimediale. Schermo quadrato, unità centrale utilizzabile in modalità standalone, jack per cuffie, modulo GPS, connettività WiFi, feedback aptico e poco altro. Se Apple dovesse realizzare pari-pari il prototipo, offrirebbe un prodotto con funzioni effettive non all’altezza dell’attesa (e anche il design non sarebbe all’altezza dello standard Ive). Ma il fatto che la corsa agli smartwatch sia ormai entrata nel vivo e che esista il brevetto 8,787,006 sono due elementi più che sufficienti per lasciar supporre che a Cupertino stiano preparando davvero qualcosa di significativo. Per cui l’iTime suona più come un segnale, un “stay hungry” in vista dell’iWatch atteso ormai dal 2013.

 

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